Nel corrente 2020 l’omaggio che, in occasione del 4 novembre, la comunità italiana e le Associazioni d’Arma rendono ai Caduti che riposano nel cimitero di Murchison purtroppo non potrà aver luogo a causa dei divieti al raduno delle persone imposti dal Governo al fine di prevenire la diffusione del Coronavirus.
Il Comites insieme ad Assoarma e a tutte le Associazioni combattentistiche e d’arma operanti all’interno della nostra comunità responsabilmente aderiscono all’importante disposizione delle Pubbliche Autorità e sentono comunque il dovere di ricordare la Ricorrenza attraverso il presente messaggio.
Andare al Sacrario di Murchison rappresenta per gli italiani del Victoria il dovuto tributo alla memoria dei Caduti di tutte le guerre in concomitanza con la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Tale Celebrazione compie quest’anno 101 anni ed è sempre un’occasione solenne per richiamare gli italiani intorno ai valori dell’unità nazionale e del ricordo commosso di quanti hanno sacrificato la loro esistenza per dare un futuro di pace al Paese.
La nostra comunità, in parte ancora formata da coloro che trovarono con l’emigrazione in Australia una positiva soluzione alle disastrose conseguenze del Secondo Conflitto Mondiale, è la prima a capire la fondamentale importanza della pace e degli sforzi per mantenerla nel mondo e sicuramente si riconosce nel dettato della Costituzione della Repubblica che nella parte iniziale dell’art. 11 recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Pertanto tale celebrazione, oggi, non solo deve farci riflettere sul passato ma deve anche “insegnarci” il futuro. Tutto questo ad El Alamein, nel 2002, fu richiamato molto bene all’attenzione del mondo dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, egli stesso reduce di guerra, nel suo discorso rivolto alle delegazioni straniere convenute presso il Sacrario italiano per ricordare il 60mo anniversario della famosa battaglia. Davanti ai resti dei 5200 soldati italiani che lì riposano lanciò un appello forte e deciso: “Sono trascorsi sessant’anni – disse -. Il mondo è cambiato profondamente. Lo ha cambiato la stessa generazione che si era combattuta a El Alamein. Noi, i sopravvissuti, lo abbiamo giurato nei nostri cuori: mai più guerre fra noi.”
Così come le Forze Armate italiane, oggi, attraverso le loro missioni di pace svolgono in tante parti del mondo una vera e propria funzione di prevenzione al pericolo della guerra, la stessa grande comunità degli italiani nel mondo – siamo certi – è animata dagli stessi intendimenti. Gli italiani del Victoria, in ideale unità d’intenti, non vengono e non verranno mai meno a questo impegno.
Giuseppe Morizzi Francesco Pascalis
Presidente Assoarma Presidente del Comites
Consiglio Periferico del Victoria Victoria e Tasmania